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Telegram “Ban” in Russia

This #Telegram ban that is all over the news today is ultimately turning into free publicity for a Russian-made insecure-by-design messagging app – easily circumvented via gov hacking – which in turn increases Russian informational superiority.

Coincidence? West, wake up!

http://abcnews.go.com/Technology/wireStory/russia-admits-blocking-millions-ip-addresses-54552464

The Inevitability of “Trusted Third Parties” for IT Security & Privacy

A way to understand our approach at Trustless Computing and TRUSTLESS.AI – often referred to by Vitalin Butterin investor of Ethereum – is that the cyber-libertarianism of E2EE and blockchain die-hard enthusiasts cannot technically ever succeed in eliminating “trusted third parties”.
We need therefore to build “digital social contracts”, i.e. doing our best to give a good governance to the inevitable “trusted third parties”, let alone they will turn into terribly crooked ones. Here is more in a post of mine of 2014.

AI and the Ethics of its Masters

Self-driving cars are here
https://medium.com/@andrewng/self-driving-cars-are-here-aea1752b1ad0
With the hugely deceptive title Andrew NG, chief Scientist of Baidu, has chosen for this article, he has lost any credibility, by lowering down to a cheap lying salesman.
 
Let’s connect this show of ethics to the self-declared motives driving Musk and Bezos in their space travel plans, and recent statements by Larry Page, quoted in Max Tegmark latest book, on how it’ll be just right and fine for machines to take over.
 
It is becoming clear to me that we will never be able to succeed in AI ethics, safety or human alignment if those we let on the driving seats have radically different values, ethics and practical interests.
 
Our main concern should, therefore, be the ethics and “humans’ alignment” of the top AI owners and researchers.
How do we influence that? Simple. Through nations taking full responsibility nationally – and through strong and democratic treaties – of the Political Economics of IT and AI: antitrust, decentralized ownership of huge IT and AI giants, stringent security regulations, a huge Global AI Manhattan Project.
 
Or do we want the future of humanity be determined by the fulfillment of the childhood dreams and fears of a few very bright socially-challenged nerds or of Trump-like leaders?

Come leader M5S potrebbero fare critiche pubbliche costruttive su Rousseau

I più competenti ed onesti leader del M5S sono dilaniati  fra 2 esigenze.

Da un parte c’è la necessità di essere uniti e solidali – evitando critiche interne e negando anche l’evidenza – fino alla metà della conquista del potere. Ciò è a maggior ragione necessario nel contesto attuale di forte inferiorità rispetto ad avversari in termini di risorse economiche, mediatiche e di legami con poteri forti.

Da una parte c’è la necessità diammettere gravi errori e prospettare come rimediarvi, rispetto alla (A) grave carenza sicurezza, fruibilità e trasparenza della Piattaforma Rousseau – e assenza di voto di persona per chi vuole la privacy o non digitali –  e (B) ad alcune clausole fortemente autarchiche nel nuovo statuto del M5s che accentrano un forte potere in chi gestisce o hacker la Piattaforma o l’associazione Rousseau.

Ecco come Martin Buber riassunse questo dilemma: “Per la natura delle cose, non ci si puà aspettare che spuntino foglie da un piccolo albero che è stato trasformato in un bastone” (“One cannot in the nature of things expect a little tree that has been turned into a club to put forth leaves.”)

Gli ultimi gravi sviluppi relativi a Rousseau e lo statuto, rendono quest’ultima esigenza essenziale per non perdere gli attivisti e candidati migliori e grandi fette di elettorato che – basta leggere ovunque nei social – stanno consolidando dubbi sulle competenze di chi gestisce Rousseau e ha deciso lo statuto, che sono talmente enormi da portare un buon numero a dubitare della loro buona fede, e di conseguenza di chi lo avalla dicendo: “tutto bene”.

Ma per fortuna c’è sia modo di fare pubblica autocritica, mantenere l’anima del movimento, e al contempo migliorare le proprie possibilità di vittoria!

In un post del 16 agosto Grillo ripostò integralmente un mio commento che da una parte parlava della “gestione pessima ad oggi della cybersicurezza interna da parte del M5S” e dei rischi che essa portava al movimento ed al paese, e concludevo dicendo:

Come può l’M5S salvarsi da tale stillicidio e le sue conseguenze?

Segnare una svolta andando a promuovere un modificato programma di cybersecurity – sia per i sistemi interni che per i sistemi del paese – che siano davvero radicali e all’avanguardia mondiale, per restaurare la sovranità digitale dello stato, dei cittadini e degli iscritti al M5S.

Ad esempio il programma M5S per la Regione Lazio e per l’Italia in tema di cybersicurezza, dove il movimento potrebbe essere esteso a dire quanto segue.

SULLA PARTECIPAZIONE ONLINE E CYBERSICUREZZA

Rispetto alla grave carenza sicurezza, fruibilità e trasparenza della Piattaforma Rousseau potrebbe dire:

“La [Nazione o Regione] implementerà gradualmente estesi programmi di partecipazione onnline dei cittadini, complementari a processi di persona, con i massimi standard internazionali di sicurezza, privacy, trasparenza, fruibilità e facilità d’uso.

Si farà tesoro di quanto l’M5S e la comunità di esperti in Italia hanno potuto imparare dall’esperienza dalle recenti implementazioni in larga scala di tecnologie di partecipazione in Italia, unica per scala, importanza e per livelli di criticità.

In primis, si andranno ad allocare risorse adeguate per rispondere alla necessità congiunta di rispondere a minacce cibernetiche di attori statali determinati e la capacità di gestire alti flussi di utenti.

Si implementeranno processi indipendenti e trasparenti di verifica prima, dopo e durante, in eccesso dei massimi standard internazionali per procedure di voto.

Si promuoverà la partecipazione e  consenso da parte della comunità di attivisti ed esperti per la sicurezza informatica e i diritti civili digitali.”

 

Perchè e come il M5S dovrebbe muovere il potere sulla PIattaforma Rousseau dall’Associazione ad una associazione di iscritti M5S

Di recente, il Movimento 5 Stelle ha approvato un nuovo statuto che rende alla lunga i ruoli di sgretario e financo di garante eleggibili. Altresì inserisce nello statuto, e quindi immodificabile, un ruolo determinante della Piattaforma Rousseau ed anche un obbligo per gli eletti M5S ad utilizzarla come mezzo di comunicazione primario.

Essendo tale piattaforma gestita senza i benchè minimi principi di trasparenza e controllo da parte degli iscritti, chi la controlla, gestisce e sviluppa ha l’enorme potere di scegliere le funzionalità, regole di discussione, interfaccia, policy di discussione, livelli di sicurezza, e potenzialmente accesso diretto a lettura e potenzialmente modifica dei dati.

E’ comprensibile che ci sia un controllo centrale di gestione della piattaforma ma – in democrazia e ancor più in democrazia diretta – chi le controlla dovrebbe essere anch’esso eleggibile – poichè ha un potere comparabile o maggiore di quello del segretario e del garante – e in più sottostare a regole e limiti – di trasparenza e responsabilità – definiti dagli elettori M5S e dagli iscritti alla piattaforma o da comitati da esso eletti.

Ho ritrovato lo statuto della associazione Telematics Freedom Foundation (copia sito del 2014), fondata nel 2008 da me, Arturo di Corinto e Vera Simsic per promuovere i medesimi obiettivi della Associazione Rousseau, a corredo del progetto della Lista Partecipata.

Esso prevedeva – cosa legale in Italia per associazione non riconosciuta – che il potere sull’associazione passi agli utenti del servizio telematico di deliberazione non appena essi superino un certo numero, nel nostro caso erano 10.000 unità.

Di seguito un estratto dal capitolo “5. Categorie di Associati” dello statuto di TFF approvato di tale associazione nel suo atto costitutivo (pdf) recita:

Gli associati vengono classificati in distinte categorie:

  • Soci Fondatori: sono coloro che hanno partecipato alla costituzione dell’Associazione, di seguito elencati:
    • […]
  • Soci Onorari: coloro che pur non avendo contribuito alla iniziale fondazione dell’Associazione, per la loro personalità, esperienza e capacità vengono cooptati a maggioranza dai soci fondatori a contribuire alla promozione dell’Associazione e dei suoi scopi;
  • Soci Ordinari: coloro che da utenti attivi diventano soci come di seguito specificato;
  • Utenti: Ogni persona maggiorenne, di qualsiasi nazionalità, iscritta ai servizi telematici gestiti dall’Associazione. E’ utente attivo del mese corrente l’utente che avrà espresso una preferenza o fornito informazioni, da remoto ed attivamente, almeno due volte nel corso di tale mese. L’associazione si impegna alla fine di ogni mese a verificare il numero di utenti attivi e, qualora tale numero superi le diecimila unità, dovrà invitare ogni utente a divenire socio. Se l’utente accetterà l’invito, diventerà automaticamente socio ordinario. Da tale momento, ogni nuovo utente che si iscriva ai servizi di cui sopra, sarà automaticamente invitato a diventare socio con le modalità sopra specificate. 

Gli iscritti del Movimento 5 Stelle che hanno a cuore la democrazia interna dovrebbero richiedere tale modifica statutaria.

Perchè l’M5S dovrebbe perseguire un ICO da $25+ milioni per finanziare una nuova piattaforma di partecipazione

Le donazioni che l’Associazione Rousseau è riuscita ad attrarre per la sua piattaforma fino ad oggi (€480.415) , ormai dopo molti mesi, sono radicalmente insufficienti per il tipo di investimenti e le competenze necessarie per la realizzazione di una infrastruttura informatica che possa raggiungere pienamente i suoi obiettivi di democratizzazione del sisema politico, e mitigare fortemente i forti rischi alla sovranità del paese, degli iscritti e del movimento, che derivano dai livelli di sicurezza della versione attuale relativamente molto bassi in relazione al modo in cui la si viene usata (voto non palese) e per la portata delle decisione che vi si delegano (scelta candidato premier, presidente, etc).

Verrebbe da pensare che gli italiani e gli iscritti siano semplicemente tirchi o indifferenti. Ma questa conclusione si scontra con il fatto che 4 milioni di italiani si misero in fila per ore nel 2005 per donare la media di 11,5 euro a votante per finanziare i costi della nuova forma di partecipazione per le primarie dell’Ulivo, per un totale di 40 milioni di euro. Le difficoltà di finanziamento dell’Associazione Rousseau è dovuta invece alla grave mancanza di trasparenza, sicurezza, governance democratica, il suo utilizza per voto palese; e la totoale mancanza di progetto tecnologico credibile che si metterebbe in atto se si dovesse attrarre milioni di euro di donazioni.

Riteniamo quindi che donazioni di cittadini italiani ed in particolare esteri arriverebbero a decine di milioni di euro se vi fosse un progetto internazionale e credibile che credibilmente va a risolvere tali criticità, ed inoltre specificasse che l’utilizzo sarebbe limitato a permettere voto palese, mentre il voto non-palese sarebbe possibile solo per mezzo di deliberazioni di persona presso diffusi gazebi ed assemblee mensili. Ciò potrebbe ridurre radicalmente i rischi di sicurezza della piattaforma online.

Vi sono inoltre, nuove forme di finanziamento per progetti/comunità tecnologiche che sarebbero ideali per un tale progetto. Il movimento politico australiano MiVote che ha da poco lanciato una non-profit ed una startup chiamata Horizon State che ha lanciato un Initial Coin Offering (“ICO”) per finanziare la radicale investimento (benchè con piani tecnicamente molto scarsi) nella riscrittura della loro attuale piattaforma di partecipazione online, attiva da febbraio con migliaia di utenti in Australia. Altre iniziative di ICO per voto elettronico remoto includono Boule ICO. L’Associazione Rousseau e/o M5S potrebbero seguire un strategia  simile, ma un progetto di sicurezza e di resilienza della governance molto più elevati, per acquisire in tempi 1-2 mesi e in maniera decentralizzata e democratica risorse per decine di milioni di euro per fare un enorme salto di qualità nella infrastruttura di partecipazione.

Ma una tale iniziativa, avrebbe poca attrattiva sull’attuale mercato dell’ICO, che è tipicamente trainato dagli investimenti e la comunicazione di piccoli e medi investitori in criptovalute della prima ora, che ricercano il mantra della decentralizzazione e dell’opensource della blockchain. Associazione Rousseau e Movimento 5 Stelle – da soli e con le criticità sopramenzionate – apparirebbero molto negativamente a tali soggetti per la poca competenza tecnica dimostrata, il software proprietario e la centralizzazione del controllo e dell’auditing.

Come Trustless Computing Association – e la sua startup spin-off TRUSTLESS.AI – proponiamo  all’Associazione Rousseau e al M5S di partecipare alla realizzazione e fundraising delle piattaforme CivicNet e CivicChain – e relativi apparecchi client CivicPod e CivicKiosk. In costruzione da 4 anni, con partner e advisors di classe globale, essa và a realizzare una infrastruttura totalmente governata dagli utenti della stessa e da cittadini italiani selezionati a campione. In line con i Paradigmi del Trustless Computing – inseriti come requisito obbligatorio per servizi critici in proposta di legge regionale lazioale del M5S nel 2015 – ogni componente critica softare  hardware sarà pubblicamente verificabile nel design sorgente, ed estremamente verificata in relazione alla complessità, in ogni componente critica fino anche al livello di CPU e della fase di fabbricazione, unicità sul panorama mondiale. Sarà completamente open source da sistema operativo in su. L’M5S sarebbe utente finale esclusivo fra partiti EU per i primi 12 mesi e partner tecnologico (UX, requisiti), in cambio di una attiva partecipazione alla parte italiana della campagna di investimento per una Initial Coin Offering da $25M

Alla soluzione e piano per l’ICO ampiamente descritti nei documenti linkati al Summary Overview disponibile di TRUSTLESS.AI, sarebbe aggiunta la capacità del previsto client device CivicPod di poter essere integrato all’interno di CivicKiosks (ch 2.2.4.2. della proposta R&D  (pdf), Aprile 2016).per votazione in luoghi presenziati presso uffici pubblici, gazebo o farmacie.

La governance della piattaforma e della stessa Trustless Computing Association (“associazione non riconosciuta”) sarà, dal momento della sua prima utilizzazione continuativa di più di 10.000 utenti, completamente controllata dagli iscritti al Movimento 5 Stelle (33%) e da un campione (1000) cittadini italiani ed internazionali (33%) e investitori dell’ICO autenticati nella piattaforma (1 €, 1 voto). Esercizio di tale governance potrà avvenire (a) per mezzo della piattaforma stessa – ma solo con CivicPod privato o condiviso, o per mezzo di CivicKiosk, ed in maniera palese – oppure (b) di persona, ad eventi per lo meno mensili e con la possibilità di votare e partecipare a in maniera confidenziale.

Lanciando un progetto del genere, assieme ad un rinnovato programma per la cybersicurezza, potrebbe sospendere l’utilizzo di Rousseau senza perdere la faccia, e quindi finalmente “segnare una svolta andando a promuovere un modificato programma di cybersecurity – sia per i sistemi interni che per i sistemi del paese – che siano davvero radicali e all’avanguardia mondiale, per restaurare la sovranità digitale dello stato, dei cittadini e degli iscritti al M5S”, come scrisse nostro Exec. Dir. Rufo Guerreschi in un commento ripostato da Grillo il 16 agosto scorso, cui fecero seguito discussioni e proposte.

Questa proposta nasce da varie intelocuzioni negli ultimi anni con l’M5S, sintetizzati in questo articolo: https://www.trustlesscomputing.org/2017/09/04/interessamenti-di-primarie-forze-politiche-e-media-italiani-alla-trustless-computing/

 

Thank Silicon Valley dogmas for ICOs.

Because of the dogma-prone attitude of the Valley, and US in general – with its “lean startup”, the picture-perfect 4 minutes “stand up pitch”, the “Valley-style slide deck nothing else” – tons of great talents and startups have been shunned from funding for a decade or more.

Valley big shot VCs can take the merit for the explosion of the ICO model, whereby brilliant researcher, ideas, executioners and teams can get funded without spending 4-7 months fitting into the dogmas and moving the team to live within 30 minutes from a VC (mostly impractical for costs and Visa)

That said, It think lean startup method is a very good concept, its “customer development process” (i.e. user-driven innovation) is fantastic; while 95%+ of Valley people I’ve met still can’t distinguish an MVP (Minimum Viable Product) from a proof-of-concept, mockup prototype, prototype, beta product or initial product.

AI, Humans and Black Boxes

Collective human institutions and wisely educated humans have been proven historically to find ways to sufficiently keep on check their “black box” sides, their “drunken, stung, monkey mind”: Institutions have constitutions, when well done; while single humans has conscience, when well honed in reflection and meditation.

The same black box problem arises in the main “runtime environment” of ever more powerful AIs. We should try to replicate proven “architectures of individual and collective human wisdom”. Such architecture have allowed, in the many good case scenarios, to tackle and even enjoy runaway impredictability, while properly minimizing the suffering.

CYBERSICUREZZA, M5S, AUTONOMIA DELLA LOMBARDIA E PROSSIME ELEZIONI ITALIANE

Se l’M5S non risolve con estrema urgenza la “pessima gestione della cybersicurezza” interna del M5S – come concordò Beppe Grillo nel post dello scorso 16 agosto – il Movimento sarà impossibilitato ad opporsi alla scellerata implementazione del voto elettronico in Lombardia per un “referendum” per l’autonomia del prossimo 22 ottobre, e ne fare la sua parte per proteggere le prossime elezioni nazionali italiane da cyberattacchi esteri e non.
 
Avendo svolto le proprie primarie per candidato premier solo online, con scrutinio in teoria secreto, con sistemi gravemente inadeguati e dimostratamente compromettibili, ed avendo convinto solo 80.000 dei propri iscritti a partecipare, l’M5S non potra infatti dire la loro per evitare che Maroni porti ad un voto per l’autonomia della Lombardia che sarà enormemente compromettibile, ed quindi fortemente contestato.
 
Riporta Repubblica di inizio settembre che si è dato in appalto ad una ditta USA famosissima per macchino di voto ridicolmente vulnerabili: 
“Dopo la sottoscrizione del contratto da 23 milioni di euro per l’acquisto di 24mila tablet, parte la ricerca di 7mila assistenti per il voto: la Regione Lombardia si pepara anche così al referendum per l’autonomia del prossimo 22 ottobre. Ad assumere i 7mila “digital assistant” sarà la Diebold Nixdorf, “una società internazionale leader mondiale in digital and tech solutions”, che avrebbe l’incarico in subappalto. Per farlo si è affidata alla società Manpower, che ha iniziato il recruiting prima di Ferragosto”
Basta andare su Google News “Diebolg voting hack”e trovare piena scelta di fonti primarie sull’enormi vulnerabilità di tali tencologie.  Diventa quindi sempre più urgente che il M5S avanzi con quanto proposi il 16 agosto sul commento che Grillo scelze di riportare integralemnte sul proprio blog, e quindi in qualche modo ha fatto suo:
“Segnare una svolta andando a promuovere un modificato programma di cybersecurity – sia per i sistemi interni che per i sistemi del paese – che siano davvero radicali e all’avanguardia mondiale, per restaurare la sovranità digitale dello stato, dei cittadini e degli iscritti al M5S.”
Eppure la via sarebbe semplice, puntare tutto su una Smart Nation 2.0 in cui la cybersicurezza diventa un fulcro per la protezione dei diritti civili e per lo sviluppo economico. Ma ciò presuppone una radicale, esplicita e condivisa critica alla gestione interna delle procedure di partecipazione online ed offline (assenti!) fino ad oggi. Il tempo stringe. 

M5S e cybersicurezza: non si vede ancora alcuna svolta

Alla recente kermesse a Trieste ““DAL V-DAY A ROUSSEAU – DIECI ANNI DI PARTECIPAZIONE” si è scelto di identificare il Movimento con Rousseau, mettendolo prominentemente nel titolo ed anche come ad ogni singolo speaker.

Identificare il Movimento con la specifica piattaforma Rousseau – invece che con “la “partecipazione” dei cittadini, anche online” – è un enorme errore, come feci notare nel mio commento del 16 agosto ripubblicato sul Blog di Grillo, e in successivi post nel blog della Trustless Computing Association (era Open Media Cluster).

Tale scelta lega ancor di più l’essenza e il senso stesso del movimento alla successo dell’attuale versione di una piattaforma informatica – enormemente inadeguata alla criticità del suo utilizzo – nel prevenire gravi hacks temporizzati da parte di attori statali e/o molto determinati, cosa difficilissima

Dal mio commento del 16 agosto, ripubblicato dal Blog di Grillo, nonostante io abbia indicato soluzioni di breve termine, richiesto confronti ai principali interlocutori, tutti, a parte Barillari, hanno scelto di andare dritti e uniti, e rimandare a dopo la risoluzione di questo problema, e perfino la sua ammissione.

Li capisco, in qualche misura, ma è comunque un gravissimo errore a cui spero ancora vogliano porre rimedio. A tal fine, ed in linea con quanti suggerito il 16 agosto, potete trovare sul nostro blog una prima bozza di proposta partecipata di Programma di Cybersicurezza per l’Italia 2018-2023, che riteniamo doterebbe il paese e le sue forze politiche di tecnologie idonee all’eservizio della loro funzione democratica, oltre a notevoli vantaggi di sviluppo economico.

Dove sono gli esperti di sicurezza italiana che dovrebbe farsi sentire? Perchè anche quelli vicini da sempre al PD non dicono una parola e non fanno una proposta?! Forse perchè è bene tenerseli buoni che poi magari saranno al governo? Mah, si potrebbe dire che è proprio facendo così fino ad oggi che molti di essi sia assorta al riconoscimento di esperti agli occhi di media e politici …

Intelligenza Artificiale ed Intelligenza Collettiva

E se la soluzione per l’Intelligenza Artificiale fosse l’Intelligenza Collettiva?! Chissa che la chiave del successo – nel controllo umano, allineamento ai valori umanità, e redistribuzione dei benefici – dell’Intelligenza Artificiale futura è la governance delle organizzazioni umane criticalmente coinvolte formalmente (proprietà, ricerca, regulamentazione) e informalmente (hacking). Una Singularity AI positiva per la larga maggioranza degli umani, infatti, sarà niente altro che il prodotto collaterale (“by-product”) di efficaci forme di Intelligenza Collettiva transnazionale – ovvero di governance transnazionale altamente democratica e competente – in ambiti critici, a partire da: mainstream media control, cybersecurity, AI. Alla fine il problema del futuro di AI, e quindi della razza umana, non è un problema tecnologico, ma esclusivamente un problema di governance che vada a produrre e regolare tecnologie e standard di AI che realizzino le enormi opportunità della AI invece dei suoi peggiori incubi.

Comments on the new ENISA Report Threat Landscape

ENISA Threat Landscape 2016 report: cyber-threats becoming top priority
https://www.enisa.europa.eu/news/enisa-news/enisa-threat-landscape-2016-report-cyber-threats-becoming-top-priority/

If IT security boils down to that of the weakest “link”, then what is the sense arbitrarily limiting the scope of the annual EU ENISA Cyber Threat Reports by exclude some “links” such as the entire supply chain. Why is that?!

US Defense Science Board said already in 2005: “Trust cannot be added to integrated circuits after fabrication”.

In the Thematic Landscape Hardware document, vulnerabilities introduced during the fabrication and supply chain are out of scope. They say: “According to the scoping performed in Section 1.1, supply chain security aspects which are relevant for invasive/integrated modification of hardware was not in scope of the good practice research.”

Even Google starts admitting AI great risks and hinting at the right direction

The CEO of Google DeepMind is worried that tech giants won’t work together at the time of the intelligence explosion
http://www.businessinsider.com/google-deepmind-demis-hassabis-worries-ai-superintelligence-coordination-2017-2?IR=T

Absolute must read for those that think AI Superintelligence explosion may be just science fiction or decades away. Even the largest groups that have huge economic interests in downplaying the risks of AI, are now clearly spelling out the risks and the hinting in the right direction. Conforting.

What EU member states should do after Brexit

What EU member states should do after Brexit:

  1. Push for more empowered EU with more effectiveness, expanding the vote by majority for further unification
  2. Negotiate ruthless economic terms with UK after exit in order to discourage other member states that may want to do the same (it is very concerning that UK stocks lost 2% while Paris and Milan lost 8 and 12%
  3. Assume other nations will leave in the next years, and that will be just fine as it will make life easier for those that remain.

Marco Pannella: quello che ha fatto, e quello che ci lasciato da fare

Marco Pannella è stato un enorme beneficio per la democrazia, la libertà e il benessere degli italiani.

Ha sempre scelto di mettere al centro delle sue battaglie i diritti civili, la dignità umana e la democrazia diretta, le questioni più fondamentali e centrali che determinano in maniera assoluta l’efficienza di un sistema democratico nel perguire il benessere dei suoi cittadini.

Ha utilizzato tattiche assolutamente brillanti ed efficaci per arrivare direttamente al cuore della gente e portare all’attenzione o smuove un gran numero di cittadini.

Ha creato in larga parte una larga classe dirigente di persone  molto capaci ed oneste, come Mario Staderini e Marco Cappato, eccetto per alcune eccezioni di soggetti che evidentemente hanno usato il suo movimento per approdare ad altri lidi per motivi politici o di interesse personale.

La pecche maggiori che gli riconosco, e che forse la nuova dirigenza potrà colmare per il successo del loro movimento, sono:

  • Non aver sviluppato forme di coerenti democrazia interna, che fossero coerenti con i principi proclamati di democrazia diretta. Mancanza che è stata ereditata purtroppo dal M5S, fino ad oggi.
  • Aver sottovalutato l’enorme questione dell’accentramento del controllo dei mezzi d’informazione privati, prima di Mediaset e oggi dei colossi stranieri.
  • Non esser stato in grado di attrarre dirigenti in grande di delineare un valida e solida visione per la difesa dei diritti civili e la partecipazione democratica nell’suo e attraverso i mezzi digitali

Ciao Marco,

Grazie di tutto!

Rufo

Comune di Roma leader mondiale nella democrazia elettronica digitale?!

UPDATE May 20th 2016: una versione estesa ed aggiornata di questo post la trovi qui.

Con le elezioni comunali di Roma del 2016 è per la prima volta possibile che il Movimento Cinque Stelle possa controllare ed amministrare un grande comune d’Italia, il più grande. Sarà un’enorme occasione e responsabilità per dimostrare di poter mettere in pratica i principi di partecipazione, trasparenza e lotta contro corruzione e privilegi tanto affermati fino ad oggi dall’opposizione.

Sarà altresì occasione di implementare con risorse adeguate e sul larga scala, i principi della democrazia diretta e partecipativa fortemente affermati dal movimento, attraverso innovative politiche, tecnologie e processi.

Sarà interessante vedere quali sistemi il Comune di Roma deciderà di adottare, ovviamente attraverso bandi di gara, e in che misura soluzioni attualmente disponibili sul mercato possano fornire livelli di inclusività, di sicurezza e privacy che richiede la Costituzione Italiana, la Carta Europea dei Diritti dell’uomo, e probabilmente i cittadini di Roma, e una buona parte del 97% dei votanti romani del Movimento che hanno scelto di non utilizzare gli strumenti di partecipazione online gratuiti predisposti dal Movimento.

L’amministrazione entrante potrebbe prendere atto della mancanza di tali strumenti e quindi attivare da una parte bandi di gara a breve termine per una fornitura di strumenti per un utilizzo in bassa-scala e/o sperimentale, ed al contempo bandi di gara a lungo termine – in linea e coordinamento con programmi EU pre-commercial procurement, che includano un sostanziale livello di ricerca applicata e sostanziale innovazione di sistemi esistenti per soddisfare i requisiti di cui sopra.

“Head of NSA’s Elite Hacking Unit: How We Hack” by ABC News

ABS News come out with this article:

http://abcnews.go.com/International/head-nsas-elite-hacking-unit-hack/story?id=36573676

In assessing the veracity and completeness of what the head of NSA Tao says here we should consider it’s important part of its agency mission that hundreds of thousands of potential mid-to-high targets, legit or not, overestimate the manual (as opposed to semi automated) resources and efforts they need to devote per person to continuously compromise them. See NSA FoxAcid and Turbine programs.

So these targets will think NSA “endpoint target list” is small and does not include them, and therefore are fine with end-2-end encryption, and merely moderate or high assurance endpoints, like Tor/Tail, Signal on iOS, or an high end cryptophone.

Il documentario su Garry Davis, l’assemblea costituente globale e l’intelligenza artificiale

Perchè la visione di Garry Davis di un’assemblea costituente globale è più attuale oggi di allora, oltre 70 anni dopo, dinanzi a minacce per l’umanità ancor maggiori del rischio nucleare.  

E’ iniziato un tour mondiale per la visione della versione pre-finale del documentario “My Country is the World” (“la mia patria è il mondo”) sull’incredibile avventura del primo cittadino del mondo, Garry Davis.

Il documentario, di 79 minuti, incomincia con una testimonianza dall’attore Martin Sheen, che partecipa alla promozione di un progetto collegato di film che è in via di realizzazione. Ecco un trailer di 7 minuti su youtube.

Nel novembre 1948, con una storica intuizione, Garry Davis, attore di Broadway ed ex-pilota USA durante la seconda guerra mondiale, rinunciò volontariamente alla propria nazionalità nel 1945 a Parigi, per dichiararsi cittadino del mondo. Fu il primo cittadino americano della storia a farlo, e prese residenza nella terra franca della prima sede dell’ONU a Parigi in una tenda, chiedendo l’effettiva costituzione di una democrazia globale.

Personalità come Jean Paul Sartre, Eleanor Roosvelt, Camus ed Einstein lo indicarono come simbolo di quello che l’ONU sarebbe dovuto e potuto diventare in quei mesi chiave. Seguendo l’esortazione di Eleanor Roosvelt di “avviare senza indugio un governo mondiale internazionale1, Garry divenne protagonista di un grande movimento sociale e politico che – con manifestazioni di decine di migliaia di persone e azioni spettacolari – chiedeva la convocazione di una vera e propria Assemblea costituente mondiale.

Da allora, creò un servizio di emissione di passaporti mondiale, ed un movimento di cittadini del mondo, che distribuì oltre 950.000 passaporti a cittadini del mondo.

Viaggiò, promosse e scrisse fino all’età di 91 anni, fedele alla sua visione, traversando dozzine di paesi con il passaporto mondiale e attraversando le frontiere diverse decinedi volte. Dopo alcuni decenni il documento è stato riconosciuto formalmente da dozzine di paesi, come documento d’identità secondario, ed in pochi casi come primario.

Tra gli articoli sulla stampa internazionale in occasione della sua morte avvenuta nel 2013 vi sono, quello del New York Times, del Telegraph, oltre ad un breve pezzo dell’Internazionale.

Einstein ebbe a dire: “Mark my words, this boy, Garry Davis, has grasped the only problem which deserves the devotion of contemporary man… the survival of the species. It is a question of knowing whether mankind – the universe of man – will disappear by its own hand, or whether it will continue to exist.”

Dalla rivoluzione francese e americana, le democrazie nazionali sono sempre state create attraverso assemblee costituenti, con rivoluzioni o sommovimenti più o meno violenti. E’ tmepo di riconoscere senza mezzi termini che l’approccio incrementale adottato per la creazione di istituzioni democratiche a livello internazionale è stato completamente fallimentare sia a livello europeo che a livello delle Nazioni Unite.

Dopo tanti decenni, gli stati economicamente più forti (nel caso dell’UE) e i vincitori dell’ultima guerra mondiale (nel caso dell’ONU) si sono consolidati in forme di egemonia oligopolistica con piccoli passi avanti nei processi di integrazione per dare l’impressione di un progresso che, dopo 70 anni, possiamo dire con certezza di essere completamente immaginario.

Oggi come allora,  la via verso la democrazia mondiale ed europea passa per un pieno processo costituente transnazionale. Non ci sarebbe nessun bisogno di forzare gli Stati che possono decidere di non aderire attraverso un referendum popolare, o con decisione parlamentare. Basterebbe che gli Stati che vogliono andare avanti creino una prima assemblea costituente transnazionale, aperta a future adesioni con le stesse condizioni. Il tutto potrebbe anche avvenire all’interno delle Nazioni Unite attraverso un UN caucus dedicato, come delineato in una proposta2 approvata dall’assemblea generale del World Federalist Movement nel 2007.

Ma tutto ciò, come intuì Garry Davis, non potrà mai avere successo, senza un supporto di un vasto movimento sociale e di singoli cittadini globali – oltrechè di città – che solo può fornire i necessari strumenti di controllo e di rappresentatività dei processi costituenti. Ancora Einstein disse “A supra-national institution must have enough powers and independence if it shall be able to solve the problems of international security. Neither can one nor has one the right to leave the taking of such a decisive step entirely to the initiative of the governments.

C’è bisogno di movimento che non chieda riforme graduali ma, con chiarezza e determinazione, l’unico primo passo passo verso la democrazia mondiale: la democrazia mondiale stessa. Davis ha sempre considerato che il più grande ostacolo alla creazione di una democrazia globale è stata la proprio la focalizzazione di Stati e e individui nel migliorare in modo incrementale processi costituenti gravemente inadeguati avviati con l’UE e l’ONU.

Molto più che semplicemente disperdere energie, la legittimazione di processi tali costituenti corrotti e castrati sin dalla nascita – spesso per precisi interessi geo-strategici di breve o lungo periodo – ha impedito più di ogni altra cosa la costituzione di veri processi costituenti globali.

Ma negli ultimi anni, con l’incredibile accelerazione dello sviluppo delle tecnologico, l’umanità non può più permettersi di essere guidata da poche centinaia di super ricchi, finanzieri e imprenditori informatici di enorme successo, e dagli interessi dei governi dei paesi più forti, spesso enormemente influenzati da potentati economici, mass-mediatici, e militari-industriali.

La posta oggi è infatti è ancora più alta del rischio nucleare che guidò e sospinse la creazione dell’ONU dopo la seconda guerra mondiale.

Ai rischi nucleari,sotto molti aspetti irrisolti e accresciuti, si sono aggiunti crescenti e sinergici rischi di catastrofi umanitarie – come cambiamenti climatici, guerre ibride, nuove pandemie, nonchè prospettive di “consolidamento di forme durevoli di governanza globale inumana1 . 

Ma il rischio supremo, che si spera potrà dare una spinta sufficiente per la creazione di una democrazia mondiale, è il rischio per la sopravvivenza stessa dell’umanità, nell’orizzonte dei prossimi 10-70 anni, dovuto allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

E’ di ieri infatti la notizia che un gruppo di aziende ed investitori della Silicon Valley, legati a Facebook e Google, hanno investito 1,000,000,000 (un miliardo!) di dollari in un centro di ricerca non-profit per l’avanzamento dell’intelligenza artificiale.
I suoi creatori e finanziatori, da una parte riconoscono che “E’ difficile financo immaginare quanto l’invenzione dell’intelligenza generale di livello umano possa beneficiare l’umanità, ed è equalmente difficile immaginare quanto essa la possa danneggiare se costruita o usata incorrettamente4.

Ma dall’altra essi definiscono il proprio ruolo come “sarà importante avere un’istituzione di ricerca guida che possa dare priorità ad un buon risultato finale per tutti rispetto ai suoi stessi interessi5. Tali soggetti si sentono, evidentemente, completamente a loro agio nell’immaginare in mano a pochi tecnocrati di successo – e la loro etica, interessi, visioni, e sogni d’immortalità – la governance mondiale della più grande sfida che l’umanità abbia mai affrontato.

Sfida che nell’arco di pochi o pochissimi decenni porterà, con ogni probabilità, a cambiamenti che non hanno precedenti nella storia dell’umanità, fin dalla nascita della vita biologica sul nostro pianeta.

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NOTE

1 La Roosevelt disse: “During a plenary session in the General Assembly, this young man tried to make a speech from the balcony on the subject of how incompetent the United Nations is to deal with the questions before it. How much better it would be if Mr. Davis would set up his own governmental organisation and start then and there a worldwide international government”

2http://www.rufoguerreschi.com/2007/08/29/a-un-blessed-but-democratic-world-constituent-assembly/

3Come disse egregiamente Richard Falk.

4From the OpenAI home page, on Dec 14th 2015: “It’s hard to fathom how much human-level AI could benefit society, and it’s equally hard to imagine how much it could damage society if built or used incorrectly.”

5From the OpenAI home page, on Dec 14th 2015: “… it’ll be important to have a leading research institution which can prioritize a good outcome for all over its own self-interest.”,

 

“Islamic” terrorism and western state-terrorism can only be reduced together

Today, there was an islamic terrorist massacre in Paris.

Aside from madness, what could the Paris Massacre terrorists, and those that support or strategize behind them, possibly have aimed to achieve?!

It can only be an increase of fear and hate among innocent civilian of 2 different religious faiths and cultures, that would lead to more war in Islamic states, and then to the coming to power of more fanatic irrational regimes that claim to represent true Islamic faith.

But more war in islamic states, with “collateral” massacres and injustices towards millions of islamic civilians, is unfortunately a goal that – for Cristian religious fanaticism and hate, political misjudgment or huge economic interests – has also been very actively promoted by some western private (oil and defense contractors) and governmental actors.

We can’t fight one without the other.