Editori Italiani, HTML5 e “open source” DRM

Sembra che il DRM che ha in mente Berners-Lee quando ha detto che lo vuole in HTML5 ma “open” sia quello di cui parlava Guido Scorza (ed altri) già nel 2008,: “E’ per questo che credo in un DRM – non uno qualsiasi! – interoperabile, trasparente e rispettoso dei diritti e gli interessi di utenti e consumatori. ”

Alcuni pensano che open source DRM per HTML5 sia possibile.

Altri autorevoli, come Stallman e Lessig, dicono che open source DRM è possibile e sicuramente efficace ma immorale:

Gli editori di libri italiani sono già convinti da 1 anno sull’abbandono del DRM perché hanno capito che và a consolidare il predominio di colossi esteri. Gli editori di giornali come Financial Times e NYT puntano molto sull’HTML5 e addirittura evitano gli store nativi. Gli editori audiovisivi e cinema arriveranno presto alla medesima maturazione, speriamo non troppo tardi, non appena AppStore o  DRM proprietarie inizieranno a prevalere anche nella fruizione di contenuti sulla TV.

Ci sarà spazio per convincere gli editori e detentori di diritti italiani che la loro unica salvezza da sistemi proprietari e dominanti di AppStore (per giornali e audiovisivo) o DRM (per ebook) , sia puntare facendo sistema sull’open Web  HTML5 rinunciando a DRM e/o adottandone uno open source a livello W3C? e in attesa sceglierne per legge, delibera AgCom o per accordo di settore a livello Confindustria Cultura?

Chissà che una soluzione che porti a una disintermediazione quasi totale si al win win solution che mette d’accordo detentori dei diritti con i diritti dei consumatori e i diritti digitali dei cittadini che si sono sempre scontrati sui temi del DRM e la pirateria? Forse se qualcuno lo analizzasse verrebbe fuori che il valore sottratto ai detentori di diritti suoi contenuti da parte dei pirati è, e in particolare sarà, inferiore di molto a quello estratto ora e in futuro dai suddetti nuovi gatekeeper globali …

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