{"id":95,"date":"2010-03-17T00:59:01","date_gmt":"2010-03-16T23:59:01","guid":{"rendered":"http:\/\/www.rufoguerreschi.com\/2013\/03\/11\/"},"modified":"2010-03-17T00:59:01","modified_gmt":"2010-03-16T23:59:01","slug":"dalla-pirateria-alla-disintermediazione-del-mercato-dei-contenuti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/old.rufoguerreschi.com\/2010\/03\/17\/dalla-pirateria-alla-disintermediazione-del-mercato-dei-contenuti\/","title":{"rendered":"Dalla pirateria alla disintermediazione del mercato dei contenuti"},"content":{"rendered":"
Proposta per una sostanziale disintermediazione ed espansione del mercato dei contenuti, ed un’equa e democratica retribuzione di autori e produttori, attraverso la legalizzazione della condivisione di contenuti digitali.<\/b><\/i><\/p>\n
Sabato 19 Marzo 2010 si terr\u00e0 a Roma, al cinema Capranica, a due passi da Montecitorio, la Festa dei Pirati<\/a>, per dibattere della pirateria multimediale e del futuro del diritto d’autore, con la partecipazione di vari politici di destra e di sinistra, associazioni e attivisti<\/a>, che fanno capo ad un larghissimo e vario movimento nel paese.<\/p>\n L’evento si terr\u00e0, a quanto pare, con l’assenza di rappresentanti di autori e produttori, fra i quali, tra l’altro, iniziano ad affiorare proposte che includono anche la legalizzazione del libero scambio di contenuti. Cogliamo l’occasione offerta da tale evento e dal dibattito correlato per presentare qui una nostra proposta\u00a0<\/b>di soluzione che riteniamo vada a risolvere il dilemma di come legalizzare la condivisione dei contenuti e al contempo retribuire equamente autori e detentori di diritti, oltre a promuovere una forte disintermediazione del mercato dei contenuti.<\/p>\n SOLUZIONI PROPOSTE<\/p>\n \u00c8 in atto da tempo un intenso dibattito sulle varie soluzioni praticabili al fine di compensare equamente autori e produttori nel caso la pirateria dovesse continuare la sua rapida diffusione e qualora non si trovi, come sembra, un modo per prevenirla che sia fattibile e sostenibile costituzionalmente e tecnologicamente. Quasi tutte le soluzioni proposte prevedono la ripartizione di tali introiti sulla base del monitoraggio e il conteggio dei singoli contenuti veicolati sulle reti internet<\/b>. LA NOSTRA SOLUZIONE<\/p>\n La nostra proposta si ispira fortemente ad una proposta fatta a Marzo 2009 da Francis Muguet e Richard Stallman, l’inventore delle licenze di software libero\/open-source e del sistema operativo GNU\/Linux, illustrata molto chiaramente da un articolo<\/a>\u00a0di Gaia Bott\u00e0 su Punto Informatico del 19\/03\/2009.<\/p>\n Invece di basarsi sul monitoraggio dei contenuti veicolati in rete o eseguiti dall’apparecchio dell’utente, essa prevede che tale “tassa”, comunque prelevata, <\/b>venga\u00a0<\/b>ripartita fra autori e produttori sulla base delle preferenze dei cittadini\u00a0<\/b>espresse in parte direttamente e in parte attraverso campioni di utenti<\/b>. Ad esempio, l’espressione diretta di tale preferenza potrebbe essere effettuata, a scelta del cittadino, in modalit\u00e0 pubblica su internet o privata offline (in occasione del pagamento delle tasse, come con l’8 per mille).<\/p>\n Tale soluzione avrebbe l’effetto non solo di ricompensare equamente i detentori di diritti, ma, ancor pi\u00f9 importante, contribuirebbe fortemente a democratizzare, decentralizzare e liberalizzare il mercato dei contenuti<\/b>, attenuando l’enorme influenza che oggi vari attori – editori, inserzionisti, broadcaster, etc – esercitano sulla diffusione, promozione e monetizzazione di ogni contenuto creato, e quindi indirettamente sulla probabilit\u00e0 che esso venga finanziato e prodotto. Due obiettivi, altrettanto cruciali per le speranze di democratizzazione e liberalizzazione (e quindi espansione!) del mercato dei contenuti digitali, sono (1) l’eventuale approvazione di efficaci leggi a supporto della neutralit\u00e0 delle reti fisse e mobili, e (2) la diffusione maggioritaria di apparecchi e sistemi telematici per la fruizione di contenuti digitali che siano costituiti esclusivamente (o quasi) da software libero\/open-source, o la cui piattaforma software primaria sia gestita e amministrata da “consorzi aperti” di produttori di contenuti. Tratteremo di tali questioni in successivi post.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Proposta per una sostanziale disintermediazione ed espansione del mercato dei contenuti, ed un’equa e democratica retribuzione di autori e produttori, attraverso la legalizzazione della condivisione di contenuti digitali. Sabato 19 Marzo 2010 si terr\u00e0 a Roma, al cinema Capranica, a due passi da Montecitorio, la Festa dei Pirati, per dibattere della pirateria multimediale e del … Continue reading Dalla pirateria alla disintermediazione del mercato dei contenuti<\/span>
\nTale assenza \u00e8 sintomatica di una grave carenza di dialogo con essi, che ha favorito la diffusione nel “movimento” di una posizione che promuove una pura e semplice legalizzazione della pirateria, e che non si pone il problema di una decente ed equa retribuzione di chi decide di voler vivere producendo cultura, ritenendolo un non-problema o di competenza altrui.<\/p>\n
\nNel caso della musica in particolare, alcune di queste soluzioni sono gi\u00e0 una realt\u00e0 praticata da molti operatori mobili nel mondo, con un costo fisso mensile di pochi euro che d\u00e0 diritto ad una sorta di “licenza collettiva” per la fruizione di milioni di canzoni.
\nLa maggior parte di tali soluzioni prevede una tassa fissa per l’utente, obbligatoria o volontaria (contributo) – applicata alla connessione, alle imposte o altri prodotti – che sarebbe poi ripartita fra gli autori, sulla base di un qualche criterio e procedura.<\/p>\n
\nTale monitoraggio presenta enormi\u00a0<\/b>problematiche per la libert\u00e0 dei cittadini e l’equit\u00e0 dei compensi degli autori e produttori, e non solo. Esso infatti sarebbe tecnicamente impossibile da eseguire in maniera completa, verificabile, costituzionale, ed equa. Sarebbe infatti:<\/p>\n\n
\nTale soluzione, se ad esempio attuata a livello statale, porterebbe ad una notevole disintermediazione del mercato dei contenuti digitalizzati, realizzando un rapporto economico diretto fra produttore\/autore e consumatore\/cittadino, “dal produttore al consumatore”.
\nOgni autore e produttore potr\u00e0 finalmente creare liberamente, sapendo che l’unico metro della monetizzazione e diffusione del suo prodotto culturale sar\u00e0 l’apprezzamento da parte di un adeguato numero di cittadini.<\/p>\n