{"id":1230,"date":"2017-02-12T14:20:25","date_gmt":"2017-02-12T13:20:25","guid":{"rendered":"http:\/\/www.rufoguerreschi.com\/?p=1230"},"modified":"2017-10-09T12:19:29","modified_gmt":"2017-10-09T10:19:29","slug":"sono-lo-spid-e-il-software-libero-sufficienti-per-una-partecipazione-deliberativa-elettronica-comunale-in-larga-scala","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/old.rufoguerreschi.com\/2017\/02\/12\/sono-lo-spid-e-il-software-libero-sufficienti-per-una-partecipazione-deliberativa-elettronica-comunale-in-larga-scala\/","title":{"rendered":"Sono lo SPID e il software libero sufficienti per una partecipazione deliberativa elettronica comunale in larga scala?!"},"content":{"rendered":"
Con la conquista di 2 grandi citt\u00e0, il Movimento Cinquestelle ha finalmente l’occasione e le risorse per realizzare la promessa democrazia diretta, online e non, in larga scala. Il programma prevede un forte consolidamente e estenzione degli istituti di partecipazione e la progressiva estenzione a tutti i cittadini di strumenti online di partecipazione in larga scala e deliberativa – invece che meramente consultiva – al processo deliberativo dell’amministrazione comunale.<\/p>\n
La presidente degli Stati Generali dell’Innovazione<\/em>, Flavia Marzano – da 15 anni una dei leader italian\u00a0delle battaglie per il software\u00a0libero, formati aperti e dati aperti nella pubblica amministrazione – \u00e8 stata invitata ad essere il nuovo Assessore alla “Roma Semplice”<\/a> da parte della nuovo amministrazione capitolina M5S.\u00a0Avr\u00e0 l’onere, onore e sfida di sviluppare tecnologie e processi ICT che –\u00a0non solo supportino\u00a0una\u00a0radicale\u00a0trasparenza per combattere\u00a0la malapolitica – ma vadano realizzare l’agognata democrazia diretta digitale.<\/p>\n La maggioranza degli esperti e giornalisti del settore\u00a0pensano\u00a0che l’utilizzo di software\u00a0e open source della parte\u00a0server, e l’applicazione del\u00a0livello 3 dello\u00a0SPID (Sistema Pubblico di Identit\u00e0 Digitale – ovvero i\u00a0sistemi di sicurezza comunemente usati per i servizi bancari – possano essere sufficienti per minimizzare sufficientemente i rischi.<\/p>\n As esempio, il vicepresidente di Stati Generali dell’Innovazione<\/em>, Nello Iacono, ha fatto delle proposte in un post del\u00a023 giugno:<\/p>\n “Alcune riflessioni sulla spinta possibili per Spid: una sua diffusione rapida consentirebbe di renderlo fattore abilitante della cittadinanza digitale e della partecipazione dei cittadini, consentendo di ridurre drasticamente costi e tempi”<\/p><\/blockquote>\n Similarmente, il progetto Parelon<\/a>, sviluppato da volontari del M5S Regione Lazio con risorse solo volontarie e limitate, ha centrato\u00a0la sua sicurezza\u00a0su l’utilizzo e sviluppo in sofwtare libero (e.g. open source)\u00a0e sistemi di autenticazione con chiavetta bancaria (one time password generator<\/em>). Cionostante,\u00a0essi ammettono come il loro sistema debba rinunciare alla confidenzialit\u00e0 del voto per offrirne sufficienti livelli di sicurezza. Cosa che pu\u00f2 essere accettabile, epr scelta, per un partito, ma \u00e8 costituzionalmente vietato per il voto politico e amministrativo.<\/p>\n Molti fanno riferimento al voto elettronico online della Estonia (patria dell’attuale Commissioner IT della EU) oppure in qualche zona della Svizzera a livello semisperimentale.<\/p>\n Gli obiettivi e l’idea di base sono di tali proposte sono encomiabili: far si che il desiderio di alcune nuove amministrazioni\u00a0di\u00a0espandere in larga scala le possibilit\u00e0 di partecipazione civica online dei cittadini, deliberativa e non solo consultiva -utilizzando i nuovi standard per transazioni e comunicazioni informatiche private e sicure, lo SPID, Sistema Pubblica di Identit\u00e0 Digitale – possa essere sfruttata inoltre per: (a) rendere pi\u00f9\u00a0semplice ed economica l’interazione del cittadino con l’amministrazione; (b) diffondere fra i cittadini tale SPID, in modo da possa rendere pi\u00f9 efficienti le transazioni economiche ed realizzare risparmi potenzialmente enormi di denaro pubblico derivanti dalla\u00a0dematerializzazione di servizi\u00a0della pubblica amministrazione.<\/p>\n Tale obiettivi, d’altronde, si scontrano con il fatto che vi \u00e8 un largo consenso fra i massimi esperti di sicurezza informatica al mondo<\/a>\u00a0che anche il terzo e massimo livello dello\u00a0SPID – come anche ogni altro standard di sicurezza esistente, finanche quello per l’ICT abilitato a trattare segreto di stato –\u00a0forniscono livelli di sicurezza o privacy che sono ad oggi molto lontani dal fornire garanzie sufficienti contro abuso di larga scala di sistemi di\u00a0voto online o partecipazione deliberativa online dei cittadini, come ad esempio\u00a0quello di propossa e sottoscrizione di una proposta di legge ad iniziativa popolare. L’associazione Verified Voting,<\/em> che aggreg\u00f2 gli esperti sopramenzionati, spiega bene perch\u00e8 le tecnologie e metodi di sicurezza che usiamo per\u00a0le transazioni bancarie, controintuitivamente, sono radicalmente inidonee per proteggere il voto dei cittadini<\/a>.<\/p>\n Ogni report di organi riconosciui delle elezioni in Estonia, ha rivelato un’enorme quantit\u00e0 di vulnerabilit\u00e0<\/a>, che porta a concludere che attori con capacit\u00e0 anche moderate possano aver alterato\u00a0i voto esperssi via internet in tali elezioni, e possano ben farlo in futuro dato che l’Estonia\u00a0ha preferito investire in pubbliche relazioni che\u00a0non invece, prendere atto pubblicamente dell’entit\u00e0 della sfida, ed investire adeguatamente nella ricerca di soluzioni adeguate.<\/p>\n I cittadini, sono per lo pi\u00f9 tenuti all’oscuro di tali rischi del “voto online” ed anche della grande probilit\u00e0 di abusi gi\u00e0 avvenuti e non scoperti, con\u00a0ricorrenti richiami a migliorare la democrazia attraverso un semplice “voto dal tablet” di vari politici, incluso il M5S, eccetto per qualche sporadico articolo<\/a> che sottolinea le grandi sfide che prima bisogna affrontare.\u00a0Anche\u00a0dopo un battage pubblicitario gigantesco e planetario, nella\u00a0Estonia\u00a0E-residency<\/a>, centrato sulla sicurezza e confidenzialit\u00e0 offerta,\u00a0hanno creduto in sole 10.000 persone.<\/p>\n A differenza di altri in SGI, Flavia\u00a0Marzano ha mostrato di\u00a0essere ben cosciente delle sfide tecniche, organizzative e procedurali che\u00a0comporta l’offrire in larga scala le possibilit\u00e0 di partecipazione civica online dei cittadini, deliberativa e non solo consultiva.\u00a0Fu\u00a0la Marzano, nella primavera del 2014, in qualit\u00e0 di Presidente\u00a0degli Stati Generali dell’Innovazione (SGI) – la primaria NGO del settore IT solidamente in\u00a0area PD – che accett\u00f2 di partecipare all’iniziativa della Open Media Cluster<\/a> di convocare\u00a02 incontri<\/a> in Regione Lazio con i capogruppo di PD, M5S e SEL, o loro diretti delegati, per una campagna di legge per il “software libero, hardware documentato, partecipazione e servizi telematici trasparenti”<\/em><\/a>. <\/em><\/p>\n Tale\u00a0proposta di legge, ad oggi nemmeno\u00a0discussa dal consiglio a maggioranza PD, prevede che\u00a0ogni servizio critico al cittadino, come e-health o partecipazione online, debba obbligatoriamente essere offerto in rispetto di “servizi telematici trasparenti<\/em>“, derivato dal concetto di\u00a0telematica trasparente<\/em>\u00a0(evoluto ne concetto di trustless computing<\/em> della\u00a0Trustless Computing Initiative<\/a>) – che prevedono requisiti di verificabilit\u00e0 e livelli di verifica estremi in relazione ala complessit\u00e0 per ogni tecnologia o processo critico coinvolto – dal lato server e dal lato utente\u00a0– nella fruizione o nel ciclo vita della soluzione, dalla definizione degli standard, an design del CPU, al monitoraggio della fase di fabbricazione. Dopo settimane di enorme pazienza e solleciti da parte di Davide Barillari, portavoce del M5S regione Lazio, il PD e SEL continuavano a comunicarci come fossero in attesa di coinvolgimento di loro esperti per valutare le nostre proposte.<\/p>\n Negli stessi giorni, come risultava evidente che il PD non avesse ne la volont\u00e0 politica e ne la capacit\u00e0 tecnica di proporre una seria legge sul tema,\u00a0la direzione generale degli Stati Generali dell’Innovazione<\/em> bocci\u00f2 ogni coinvolgimento della SGI stessa nella campagna, nonostante il suo successo e il fatto che Richard Stallman stesso, investore del software libero, fosse venuto a Roma per promuoverla, e ripetuti solleciti da parte della loro presidente. Come sempre in Italia, \u00e8 difficile\u00a0concludere quanto dichiarazioni\u00a0gravemente\u00a0erronee circa temi assolutamente vitali per la democrazia e la societ\u00e0, da parte di soggetti coinvolti nell’ICT per la PA, siano dovuti a sottomissione politica o a grave impreparazione tecnica.<\/p>\n Molto del silenzio che si \u00e8 sentito (il silenzio f\u00e0 un rumore tremendo) su questi temi da parte del M5S, con pochissime eccezioni di Davide Barillari e pochi altri, rischia di trasformare un’enorme opportunit\u00e0 di rilancio del paese in un incubo di votazioni manipolate e, nella misura in cui se en potr\u00e0 comprovare la comprommissione, una conseguente forte\u00a0delegittimazione del M5S nella sua capacit\u00e0 di realizzare responsabilmente il suo primario obiettivo di sempre.<\/p>\n Come disse bene George Orwell: “In un tempo di universale inganno, dire la verit\u00e0 \u00e8 un atto rivoluzionario<\/em>“.\u00a0Sono ben cosciente dell’enorme costo di dire la verit\u00e0, per quasi tutti in questo paese, ma \u00e8 venuto il momento di dire la verit\u00e0 sull’entit\u00e0 della\u00a0sfida tecnologica, socio-tecnica ed organizzativa\u00a0della democrazia diretta online.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Con la conquista di 2 grandi citt\u00e0, il Movimento Cinquestelle ha finalmente l’occasione e le risorse per realizzare la promessa democrazia diretta, online e non, in larga scala. 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